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Insufficienza renale cronica

INSUFFICIENZA RENALE CRONICA

Che cos'è?

Con il termine “insufficienza renale cronica” si identifica l’incapacità progressiva del rene a svolgere le sue funzioni depurative, causata da differenti tipi di nefropatie. Tale condizione è irreversibile e si sviluppa a volte in modo graduale, altre volte in maniera più repentina.

I reni filtrano il sangue da diverse sostanze dannose, tra cui le sostanze azotate derivate dal metabolismo delle proteine, regolano gli equilibri idro-salini per la pressione arteriosa, l’equilibrio acido-base per l’acidità del sangue e il metabolismo di calcio, fosforo, vitamina D. Inoltre producono l’ormone eritropoietina che regola la quantità di globuli rossi presenti nel sangue.

Nelle fasi iniziali dell’insufficienza renale l’unico sintomo che può comparire è la necessità di urinare più volte di notte, alla quale si aggiungono, in una fase successiva, aumenti dei livelli di azoto e necessità di urinare in modo frequente anche durante il giorno. Nella fase terminale si verifica un decadimento delle condizioni generali con pallore, scarso appetito e astenia. Oltre a questi sintomi si possono avere: ipertensione arteriosa, eventuale scompenso cardiocircolatorio o edema polmonare acuto, disturbi respiratori, anemia, linfocitopenia, disturbi del sonno, difficoltà alla concentrazione, neuropatie periferiche.

Cause

Le patologie che possono condurre a questo problema sono principalmente: 

  • diabete
  • ipertensione
  • lupus
  • infezioni renali ricorrenti
  • calcoli renali
  • cisti renali
  • infezione del sangue detta sepsi
  • uso costante di antidolorifici
  • alcool
  • altri farmaci
Trattamento
Nelle prime fasi della malattia si attua una terapia conservativa, basata su dieta, modificazioni dello stile di vita e farmaci, diuretici e antipertensivi, impiegati per mantenere sotto controllo l’evoluzione dell’insufficienza renale cronica. Quando la funzione renale residua non è più sufficiente a coprire le necessità dell’organismo si ricorre alla terapia sostitutiva: emodialisi, in ospedale 3 volte la settimana per circa 4 ore per depurare il sangue, oppure dialisi peritoneale, variante più fisiologica della precedente, che si può effettuare durante il riposo notturno, che necessita però di una certa collaborazione da parte del paziente. Nelle forme a rapida evoluzione, se non esistono controindicazioni, è consigliato anche il trapianto di rene. Una dieta particolare è uno dei punti cardine della terapia conservativa. Ai malati si consiglia una dieta ipoproteica-ipofosforica, anche leggermente iposodica. Un adeguato introito di proteine (conseguentemente di fosfati), riveste un ruolo importante nella terapia conservativa dell’insufficienza renale cronica perché permette: il controllo dei livelli di urea, fosforo e paratormone;
  • il controllo dell’equilibrio acido-base (in particolare dello stato di acidosi metabolica);
  • il mantenimento di uno stato nutrizionale soddisfacente;
  • un possibile rallentamento della progressione dell’insufficienza renale verso l’uremia terminale.

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