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Fragilità, Sarcopenia e Cachessia

FRAGILITÀ

Che cos'è?

É uno stato biologico età-dipendente caratterizzato da ridotta resistenza agli stress, secondario al declino cumulativo di piú sistemi fisiologici e correlato a comorbilità, disabilità, rischio di istituzionalizzazione e mortalità.

Cause

Riconoscere le caratteristiche biologiche della Fragilità età-correlata e comprendere le sue determinanti fisiopatologiche É stato al centro della ricerca gerontologica degli ultimi anni; in particolare, la ricerca si É concentrata sull’identificazione di marcatori biologici che permettano uno screening della fragilità in fase precoce quando le possibilità di prevenzione e di intervento hanno maggiore probabilità di successo.

La condizione di fragilità dal punto di vista clinico É quella che si lascia caratterizzare da:

  • elevata suscettibilità a sviluppare malattie acute che si esprimono con quadri clinici atipici (confusione mentale, instabilità posturale e cadute);
  • ridotta capacità motoria fino alla immobilità per una grave astenia ed adinamia non completamente giustificate dalle patologie presenti;
  • fluttuazioni rapide dello stato di salute anche con spiccata tendenza a sviluppare complicanze (scompenso a cascata);
  • elevato rischio di eventi avversi;
  • lenta capacità di recupero, quasi sempre parziale;
  • continua richiesta di intervento medico, frequenti e ripetute ospedalizzazioni, necessità di assistenza continuativa;
  • alto rischio di istituzionalizzazione e di mortalità.

Lo stress, acuto e cronico, la depressione, la diminuzione dell’apporto proteico e di micronutrienti nella dieta, possono scatenare e accelerare la fragilità.

Diagnosi

Per diagnosticare la fragilità nell’anziano si possono determinare dei parametri specifici, quali:

  • Perdita di peso (4,5 kg nell’ultimo anno);
  • Affaticamento (autoriferito) (fatica in almeno 3 giorni/settimana);
  • Riduzione della forza muscolare (hand-grip misurato con dinamometro);
  • Ridotta attività fisica (valutato mediante lo strumento PASE – Physical Activity Scale for the Elderly);
  • Riduzione della velocità del cammino (percorso noto: piú di 7 sec. per percorrere 4,57 metri).

La fragilità É osservata quando sono presenti almeno 3 dei 5 item riportati. Quando sono presenti 1 o 2 item si puó considerare pre-frail.

SARCOPENIA

Che cos'è?

La sarcopenia É ritenuta l’elemento principale della fragilità. É la complicanza clinica funzionale, multidimensionale, piú importante della malnutrizione in età geriatrica; É una sindrome caratterizzata dalla progressiva e generalizzata perdita della massa e della forza muscolare scheletrica, con conseguente situazione di fragilità dell’individuo. Rappresenta un potente fattore di rischio per lo sviluppo di eventi negativi correlati alla salute negli anziani, quali rischio di cadute e fratture, incapacità di svolgere attività quotidiane, disabilità e scarsa qualità di vita.

Cause

In un soggetto con sarcopenia possono essere coinvolti diversi meccanismi, riconoscendo questi e le loro cause sottostanti si puó prevedere con facilità la progettazione di studi di intervento che mirano a contrastare l’avanzamento di questa malattia.

Diversi fattori endogeni ed esogeni possono influenzare la capacità dell’organismo di mantenere l’omeostasi proteica:

  • L’inattività fisica e allettamento;
  • Fattori non muscolari come perdita di motoneuroni, alterazione della placca neuromuscolare o squilibrio tra denervazione e reinnervazione (atrofia muscolare);
  • L’infiammazione e lo stress ossidativo sono i principali regolatori dell’apoptosi cellulare e del metabolismo delle proteine, e sono due dei principali fattori che contribuiscono al declino del muscolo scheletrico con l’invecchiamento;
  • La frequente riduzione dell’assunzione di cibo negli anziani, quindi il rischio di malnutrizione (micro e macronutrienti) correlata a cause endogene (ad es. Malassorbimento) o esterne (per esempio, mancanza di sostegno sociale, disabilità);
  • La disfunzione mitocondriale;
  • Cambiamenti ormonali (es. insulino resistenza, diminuzione del testosterone ed estrogeni, decremento dell’ormone della crescita (GH) e del fattore di crescita insulino-simile 1 [IGF-1], calo della vitamina D e dei corticosteroidi).
Trattamento

Sulla base della valutazione clinica e strumentale viene impostato un piano di trattamento composto da:

  • Amminoacidi a catena ramificata (BCAA) e amminoacidi essenziali per la riduzione del catabolismo e il miglioramento della sensibilità all’insulina con conseguente stimolo della sintesi proteica;
  • Metaboliti della Leucina come l’idrossimetilbutirrato (HMB) per l’incremento della forza e della massa magra;
  • Molecole con capacità antiossidante (esempio, Zinco e Vitamina C), possono contrastare il danno ossidativo e l’infiammazione per prevenire l’insorgenza di condizioni avverse correlate all’età;
  • Vitamina D, per il benessere delle ossa, il miglioramento della funzionalità fisica e il corretto funzionamento del sistema immunitario;
  • Acidi grassi polinsaturi omega-3 a catena lunga per le loro proprietà anti-infiammatorie.

La fragilità É osservata quando sono presenti almeno 3 dei 5 item riportati. Quando sono presenti 1 o 2 item si puó considerare pre-frail.

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Prodotto DMMF FOORDAR PHARMA per l’anziano fragile e le sue patologie: MIOAMIN SILVER, Alimento a Fini Medici Speciali a base di amminoacidi e vitamine.

Grazie alla sua specifica composizione a base di amminoacidi, con un’elevata concentrazione di quelli ramificati, ed aggiunta di arginina, vitamine (B1, B6, C, D), zinco e HMB, É indicato per la gestione dietetica di soggetti malnutriti o a rischio malnutrizione; aumenta la massa magra, incrementa la forza muscolare e riduce i tempi di cicatrizzazione e di guarigione di ferite chirurgiche e ulcere da pressione.

CACHESSIA
Che cos'è?

La cachessia è una malattia degenerativa che comporta la perdita sia del tessuto adiposo che della massa muscolare scheletrica, portando ad anoressia, perdita di peso, affaticamento, compromissione della funzionalità neurologica e motoria, e la riduzione del tempo di sopravvivenza.

Cause

La cachessia può essere espressione di diverse condizioni:

  • Cachessia da denutrizione, spesso accompagnata da edemi, ipocolesterolemia, ipotermia ed ipotensione arteriosa.
  • Cachessia endocrina: causata da gravi patologie del sistema endocrino (deputato alla produzione di ormoni); esempio: iposecrezione – patologia degli ormoni ipofisari (Morbo di Simmonds o cachessia pituitaria).
  • Cachessia da infezioni: causata da malattie infettive particolarmente debilitanti, come malaria, tubercolosi e AIDS.
  • Cachessia da demenza o da anoressia nervosa: determinata dalla perdita pressoché totale dell’appetito, a causa di una malattia psichica complessa tipica del periodo adolescenziale.
  • Cachessia da malattie autoimmuni.
  • Cachessia da tossicodipendenze.
  • Cachessia neoplastica: la cachessia tumorale è comune e colpisce circa il 50% di tutti i pazienti con cancro e fino all’85% presentano neoplasie gastriche e pancreatiche.

L’eziologia della cachessia da cancro è complessa e comporta non solo una riduzione dell’apporto di nutrienti, ma anche alterazioni metaboliche indotte dal tumore, tra cui aumentato consumo energetico a riposo; perdita di massa muscolare, risultante dall’aumentata proteolisi e ridotta sintesi proteica; perdita di massa grassa per aumentata lipolisi; ridotto introito di substrati energetici con la dieta, in conseguenza di sintomi come anoressia, nausea e vomito; difficile utilizzazione del glucosio neoformato per ipoinsulinemia e/o resistenza periferica all’insulina; stress ossidativo, con conseguente danno a carico del DNA delle lipoproteine di membrana e degli enzimi e coenzimi centrali che regolano le principali vie metaboliche cellulari.

Esistono delle cause secondarie, come: alterazioni dell’integrità e funzionalità del tratto gastro-enterico, malassorbimento intestinale da sindromi post-chirurgiche, tossicità dei trattamenti chemio-terapici, dolore e depressione incontrollati.

Gli aspetti caratterizzanti la cachessia neoplastica sono comunemente la perdita di peso (soprattutto di massa muscolare) e l’infiammazione. Ad essi sono associati i sintomi del paziente cachettico quali astenia, anoressia, anemia, fatigue che contribuiscono al quadro clinico complesso e alla compromissione della qualità di vita del paziente.

Trattamento
Il trattamento della cachessia deve tenere in considerazione la prognosi del paziente e la presenza di sintomi non controllati (nausea, vomito, stipsi, dolore ecc.). Il tipo di approccio e gli obiettivi variano a seconda del grado di severità della cachessia. L’’attenzione agli aspetti nutrizionali riveste un’importanza notevole per la prevenzione della perdita di peso e della cachessia, e deve essere perciò attuata quanto più precocemente possibile. La terapia della pre-cachessia si basa su: counseling alimentare; controllo dei sintomi concomitanti; eventuale somministrazione di integratori nutrizionali (integratori di minerali, vitamine, ma anche acidi grassi omega 3 e amminoacidi) con principi attivi anti-infiammatori (l’attività antiinfiammatoria e antiossidante contrasta le alterazioni metaboliche che caratterizzano la cachessia e la perdita di peso associata). Nella cachessia il trattamento deve essere finalizzato a recuperare il peso corporeo e la massa muscolare o, in via subordinata, ad evitare ulteriori peggioramenti.Uno stato di pre-cachessia può complicare un eventuale intervento chirurgico o rendere impossibile il mantenimento di un adeguato trattamento medico preoperatorio.

SOLUZIONI DMF PHARMA FOODAR​

Mioamin Effe si inserisce con novità di proposta e di composizione (formulazione) nel mondo della Supportive Care del paziente immunocompromesso, nelle patologie degenerative croniche ed in oncologia per contrastare la fatigue (Cancer Related Fatigue) del paziente neopastico sottoposto a interventi chirurgici importanti ed a cicli di chemio-radioterapia che, a volte, devono essere interrotti o ripetuti a causa degli inevitabili e invalidanti effetti collaterali.

È costituito da una miscela, unica e innovativa, di ingredienti che sinergicamente – con una ottimale compliance al trattamento – svolgono un’azione mirata all’aumento del peso corporeo, della massa magra e della forza muscolare al fine di migliorare la qualità di vita di pazienti neoplastici, immunocompromessi e con patologie degenerative croniche.

Non si tratta, quindi, di un semplice integratore ma più correttamente di un “modulatore fisiologico” notificato ed approvato per “il trattamento dietetico di soggetti affetti da malnutrizione con grave deficit anabolico e proteico”.